Il packaging è quell’attività di marketing che permette di comunicare l’identità del prodotto attraverso il suo imballaggio esterno, permettendogli di distinguersi dai prodotti della concorrenza e convincendo così il consumatore all’acquisto.
Uno dei campi che ha più bisogno di un’attenzione particolare al packaging è quello del food. In che altro modo sarebbe possibile, se no, comunicare all’aspirante consumatore cosa lo aspetta una volta aperta la confezione?
Il packaging nel food ha il ruolo di descrivere vari aspetti del prodotto:
- il contenuto, uno degli aspetti sicuramente più importanti per l’acquirente che compra “a scatola chiusa”
- il gusto del prodotto, che il consumatore può solo immaginare in base alle sue esperienze passate
- i vantaggi che il prodotto apporterà a chi ne farà uso, che nel caso del food vanno dalla pura soddisfazione di una voglia golosa al nutrimento, dall’apporto e integrazione di determinate sostanze nutritive alla necessità di rispettare una dieta legata a intolleranze, allergie o necessità particolari.
- la filosofia del brand, in cui l’acquirente può identificarsi o al quale può essere particolarmente affezionato per tradizione o abitudine: il consumatore – soprattutto il consumatore italiano, più tradizionalista – va rassicurato.
Nel settore agroalimentare, dunque, il packaging ha, per l’azienda, una valenza strategica sempre maggiore. Anche dal punto di vista pratico, logistico e funzionale: nella maggior parte dei casi, il food packaging non è solo uno strumento di marketing ma è vitale per consentire il trasporto e una corretta conservazione dell’alimento.
Per le aziende, scegliere e studiare il packaging dei propri prodotti fin nei dettagli è fondamentale perché sarà proprio l’imballaggio a dover catturare, nel giro di pochissimi istanti, l’attenzione del consumatore che passeggia tra gli scaffali stracolmi di un supermercato o guarda uno spot di pochi secondi in tv.
Food packaging: come scegliere l’imballaggio giusto?
Quando si tratta di scegliere che tipo di packaging utilizzare per i propri prodotti, le aziende agroalimentari devono innanzitutto analizzare la sostenibilità economica degli imballaggi utilizzabili, ovvero la possibilità o meno di sopportarne eventuali costi (il packaging non deve pesare troppo sul costo totale di produzione del prodotto) e/o rischi.
Se l’imballaggio scelto
- è pratico (grandezza e forma sono correlate col magazzinaggio, con la convenienza d’uso e con lo stile di vita dell’acquirente)
- in grado di conservare adeguatamente il prodotto
- e il suo costo può essere ammortizzato nel medio-lungo periodo
allora può essere preso in considerazione.
Una volta passata questa prima selezione, l’azienda deve chiedersi se l’imballaggio sia o meno conforme alle disposizioni in materia di eco-sostenibilità imposte nel suo paese/regione. Infine, è fondamentale provare a pensare con la testa dei propri consumatori, immergendosi nel contesto socio-culturale in cui verrà lanciato il prodotto: il packaging scelto è coerente con la cultura e i valori dello specifico target a cui si rivolge?
Infine, se oltre a vendere meglio il proprio prodotto l’azienda punta a distinguersi veramente dalla concorrenza, è fondamentale che prenda in considerazione le più moderne tecnologie a disposizione del mercato che permettono, per esempio, di creare packaging in grado di monitorare le condizioni del prodotto o di fornire al consumatore informazioni accessibili via smartphone solo inquadrando un apposito QR Code.